Insegnante Yoga Certificato UNI

Schermata 09-2458004 alle 13.24.08Di Emina Cevro Vukovic

In Italia chiunque può insegnare yoga e, fino al 6 dicembre 2016, come garanzia della preparazione di un insegnante si poteva solo fare riferimento alla sua scuola di formazione, valutando quanto lungo fosse stato il percorso formativo e quanto affidabile la scuola stessa. Impresa non facilissima per chi si avvicina per la prima volta alla disciplina dato il proliferare esponenziale di scuole di formazione e post-formazione di ogni tipo e durata. Dato il vuoto normativo, prima di questo importantissimo 6 dicembre, alcune regioni tra cui la Toscana avevano cominciato a voler porre delle regole, non senza il pericolo che ogni regione e comune ne inventasse di proprie creando notevoli difficoltà sia agli insegnanti, sia agli utenti.

Uniti per fare chiarezza

Per scongiurare questo pericolo, per difendere e valorizzare la qualità dell’insegnamento, per poter fornire agli insegnanti preparati una chiara certificazione qualitativa, la YANI (Associazione Italiana Insegnanti Yoga che raduna circa 1000 insegnanti di diversa formazione – www.insegnantiyoga.it) due anni fa decise di intraprendere un percorso volto a rendere, per chi lo desidera, professionale l’insegnamento dello yoga. Un percorso compiuto assieme a Light on Yoga, Associazione Italiana IYENGAR® Yoga e Associazione Yoga Satyananda in una bella sinergia che ha permesso, in due anni, di giungere alla conclusione dell’iter e ottenere la redazione di una norma UNI (Ente Italiano di Normazione) per l’insegnante yoga, la prima in Europa, e che ha valore europeo.

La norma UNI

Per ogni professione è possibile promuovere la pubblicazione di una norma e molte oggi sono quelle che fanno riferimento ad una norma UNI che stabilisce quali sono le competenze e la formazione necessaria per esercitare la professione. Nell’iter di due anni, nel lungo lavoro paziente condotto dalle tre associazioni yoga, sono state valutate, stabilite, codificate le conoscenze, abilità e competenze richieste a un insegnante yoga professionista (consultabili a pagamento sul portale di Uni, www.uni.it - cercare nel motore interno con la parola “yoga”). Tra queste l’obbligo della formazione continua (come succede per altre professioni, dal medico all’architetto). La norma non indica chi può erogare la formazione continua, indica soltanto i campi di formazione considerati validi che sono soltanto quelli che riguardano le competenze e le abilità elencate dalla norma. Come ha scritto la Light on Yoga in un suo comunicato firmato da Gabriela Giubilaro e Chiara M. Travisi: “Il tavolo, coordinato da YANI, ha lavorato per due anni con l’obiettivo di individuare i tratti virtuosi, ovvero i prerequisiti necessari per descrivere e quindi definire la figura – professionale – dell’insegnante di yoga, nel rispetto delle differenze esistenti tra le varie e numerose tradizioni yoga”. Barbara Biscotti, nella sua funzione di portavoce della YANI al tavolo di lavoro, rileva che la norma difende la complessità della disciplina e le sue “peculiari finalità, che operano per l’armonizzazione delle facoltà corporee, emozionali, relazionali, etiche, mentali e spirituali dell’essere umano”. La norma definisce altresì le conoscenze, le abilità e le competenze dell’insegnante professionista, secondo quanto previsto dalla legge n. 4/2013 sulle figure professionali non regolamentate, in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualifications Framework EQF).

I campi delle competenze riguardano anatomia e fisiologia, psicologia, pedagogia, comunicazione, metodologia della ricerca (da intendersi come capacità di studiare e approfondire, di avere rigore metodologico), storia e filosofia dello yoga, con la conoscenza dettagliata di almeno alcuni dei testi storici che stanno alla base della tradizione yoga ortodossa e eterodossa, e antropologia dello Yoga, nonché gli aspetti legislativi legati alla professione. Leggendo la norma, molto dettagliata sia sulle competenze che sulle abilità richieste, è chiaro l’intento di specificare che insegnare è qualcosa di molto diverso da condividere la pratica, sia pure con la massima abilità. Serve, per fare solo alcuni esempi, la capacità di stendere un programma didattico progressivo e coerente, di conoscere molto bene gli effetti fisiologici delle pratiche, le loro controindicazioni, e come adattarle ai singoli individui, serve saper comunicare in modo corretto e saper osservare, valutare e rispondere alle domande implicite degli allievi e gestire le relazioni di gruppo.

La norma stabilisce le competenze dell’insegnante yoga professionista; il suo inquadramento fiscale non è considerato dalla norma, rimane di competenza delle agenzie delle entrate.

Libertà di scelta

Chiunque può continuare a insegnare yoga: la certificazione UNI non è obbligatoria, diventa però naturale e qualificante per gli insegnanti che hanno i titoli per averla. Pur non essendo vincolante, la norma UNI viene a costituire – laddove vi sia una controprestazione di natura economica, quindi si eserciti un’attività professionale – l’imprescindibile riferimento in relazione ai requisiti di professionalità dell’insegnante riconosciuta di competenza delle agenzie delle entrate.

Le modalità della certificazione

La certificazione non può essere rilasciata da nessuna scuola yoga, né viene fatta da UNI, viene rilasciata da società certificatrici che con modalità da loro autonomamente studiate devono comprovare che chi richiede la certificazione abbia le qualità richieste e stabilite dalla norma UNI. Si presume che oltre a valutare la documentazione presentata, l’organismo certificatore possa fare una sorta di esame.

Per gli enti pubblici

La certificazione a norma UNI potrà essere molto utile agli enti pubblici -scuole, ospedali, istituzioni – che abbiano bisogno di insegnanti yoga e vogliano essere sicuri della loro preparazione,

APPROFONDIMENTI

Per scaricare un utile vademecum sulla norma QUI

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