Scrivere con il corpo

Gli asana sono ideogrammi di un linguaggio di comprensione e amore
di Emina Cevro Vukovic

Scrive il maestro zen Thich Nhat Hanh in “L’arte di comunicare”: «Per me felicità significa capacità di comprendere e di amare, perché senza comprensione e amore nessun tipo di felicità è possibile. Non abbiamo abbastanza comprensione e amore, ed è per questo che soffriamo tanto». E aggiunge: «La compassione e l’amore nascono dalla comprensione. Come si può amare senza comprendere?» Comprendersi per accettarsi e volersi bene, comprendersi per saper vedere, accettare, capire l’altro, e quindi essere capaci di vero amore, questo ci suggeriscono i maestri. In questo percorso ogni asana può essere letto come un ideogramma che ci consente di comunicare con la nostra essenza e di praticare così svadhyaya, lo studio di sè, la quarta osservanza etica (nyama) dello yoga. Ogni asana ci conduce a una diversa esplorazione fisica, emotiva ed energetica di noi stessi, e opportunamente modulato con altri asana forma una vera e propria lingua, che essendo corporea può essere compresa da persone con provenienze culturali e geografiche diverse. Dunque, una lingua che aiuta anche a superare i conflitti etnici, religiosi, culturali, riportandoci a una dimensione umana, ai nostri limiti, alla nostra bellezza. A tutto questo va aggiunto il valore simbolico dell’asana, che è stato indagato e promosso dalla scuola Yoga Ratna, fondata dalla maestra Gabriella Cella, e il valore terapeutico che ha il vivere questi simboli. Tramite l’esecuzione dell’asana possiamo sentire in noi la forza degli eroi (virabhadra asana), il raccoglimento della tartaruga (kurma asana), il fluire gioioso della danza (sivanataraja asana), la forza dell’amicizia (hanuman asana),  la magia della trasformazione (matsyendra asana). In questo modo, la pratica espande l’identità, ci libera, ci permette di accogliere in noi stessi e negli altri le mille sfumature di cui è fatto un uomo, ci spoglia da mortifere fissazioni, consente di accogliere in noi stessi e negli altri la possibilità di cambiare, di capire, di dialogare, di accogliere il diverso, di amare.

Lo yoga è uno strumento di pace
Lo yoga è per noi occidentali anche l’esperienza di una cultura diversa, vissuta in profondo con il corpo. È un modo per arrivare alla trans-culturalità, al riconoscersi cittadini del mondo, se praticato con il senso dei propri limiti, senza fanatismo, senza voler convertire nessuno: come dice il poeta israeliano Yehida Amichai: «Dove siamo integerrimi non cresce nessun fiore». In quest’ottica nasce la proposta di questi 7 asana che riportano alla forza trasformatrice dell’amore. Sono liberamente tratti dal libro “Yoga-Ratna, il gioiello dello yoga” di Gabriella Cella Al-Chamali, alla cui lettura, come agli altri testi della maestra, rimandiamo per approfondimenti. Si possono eseguire uno dopo l’altro, in sequenza, oppure mantenere per 10, 20 respiri tranquilli. Consigliamo di terminare con un rilassamento e la percezione del cuore che sorride.

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BHADRA ASANA (Posizione propizia)
Bhadra, che significa gentile, di buon auspicio, è un epiteto riferito a Durga, la grande yogini, la dea della fertilità. Ci invita ad accogliere in noi, come la natura, sia gli aspetti benefici sia quelli terrifici della vita, e a liberare la sessualità
Esecuzione Seduti a terra con le ginocchia piegate, afferrare con le mani le punte dei piedi, unire le piante e far scendere le ginocchia verso terra. Con la schiena eretta, accompagnare ogni espirazione con un leggero mula bhanda, la contrazione del perineo. Mantenere 20 respiri o più.

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ADITI ASANA (Posizione di Aditi che tutto pervade)
Aditi, la grande dea, libera dai limiti, ci indica il mistero dell’unità cosmica, aiuta a vivere appieno il proprio lato femminile.
Esecuzione Dalla posizione precedente allontanare in avanti i piedi, con la schiena dritta abbassare il busto fino a portare la fronte sui piedi. Accompagnare ogni espirazione con un leggero mula bhanda, la contrazione del perineo. Mantenere 20 respiri o più.

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VARTAKA ASANA (Posizione del Colombo)
Il colombo simbolo di pace e di buon auspicio, tramite tra il mondo divino e quello umano, aiuta a vedere il positivo nelle esperienze e nella propria vita.
Esecuzione Portarsi in ginocchio, spingere le braccia all’indietro facendo “scivolare” le spalle dentro le braccia, aprire il petto, portare lo sguardo verso l’alto mentre il busto si flette leggermente in avanti. Mantenere qualche respiro – ampio, lungo, toracico – poi, trovando l’equilibrio, sollevare da terra i polpacci rimanendo in equilibrio sulle ginocchia.

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LAKSMI ASANA (Posizione di Laksmi)
Laksmi è la dea della fortuna, della ricchezza, dell’incanto; a lei in India viene dedicata la festa delle luci, Divali. Ci indica la forza della grazia, della dedizione.
Esecuzione Dalla posizione precedente in ginocchio, portarsi sulla pianta dei piedi, accovacciati, stendere le braccia verso l’alto, come antenne che vogliono contattare il cielo. Mantenere le braccia ben allineate di lato alle orecchie, la schiena dritta, per 10 lunghi respiri.

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KAMADEVA ASANA (Posizione di Kamadeva)
Kamadeva è il dio del desiderio, della bramosia, il primo germoglio della creazione del mondo; ci ricorda che senza desiderio non si dà alcuna realizzazione.
Esecuzione Sedersi, con le ginocchia piegate, afferrare i piedi, far scendere le ginocchia verso terra; in equilibrio sul bacino, sollevare i piedi uniti fino a portarli all’altezza della fronte, stendere una gamba in avanti e portare il piede dell’altra gamba alla fronte. Rimanere una decina di respiri, ripetere invertendo le gambe.

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URVASI ASANA (Posizione della Scintilla)
Urvasi è una apsara, la prima tra le ninfe celesti, la scintilla che accende il fuoco dell’amore: ci insegna a non temere le situazioni difficili, a essere elastici.
Esecuzione Stesi sulla schiena, ginocchia piegate, far scendere le ginocchia di lato, i piedi uniti. Rimanere qualche respiro rilassando il bacino. Procedere tenendo al suolo con la mano sinistra il ginocchio sinistro mentre la gamba destra si allunga verso l’alto e la mano destra prende il piede destro (o il ginocchio, quello che si può). Rimanere una decina di respiri, ripetere invertendo le gambe.

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JHILLI ASANA (Posizione del Grillo)
Jhilli, il grillo, simboleggia la musicalità, le belle stagioni, porta a sentire il suono del cuore, regolarizzandone i battiti; questo asana dà una leggerezza tranquilla, sorridente.
Esecuzione Stesi sulla schiena con le ginocchia piegate, portare i talloni vicino ai glutei mantenendo i piedi distanziati. Allungare le braccia e toccare (o sfiorare) con le mani i talloni. Poggiando sui piedi, dita comprese, e sulle spalle (ma non sul collo), sollevare il busto obliquo dalle spalle ai piedi.

Peace Love and Yoga
L’idea è nata quasi per scherzo, in un caffè, con lo slogan “fate lo yoga e non la guerra”. Dan Abramson, un creativo di San Francisco, ha ideato una serie di soldatini in posizioni yoga, soldatini pacifici fatti per ispirare alla pratica yoga i bambini, i reduci, i veterani. Ha lanciato la sua idea su Kickstarter, il più importante sito americano per le idee che cercano finanziamenti in rete, e ha avuto un successo insperato: ora i soldatini realizzati in una plastica 100% riciclabile e non tossica sono in vendita online. Ha dichiarato che era stanco di vedere giochi che ispirano la violenza: «Ho prodotto i soldatini yoga perché ho pensato fosse un modo divertente per rendere pacifico un gioco violento».
www.yogajoes.com
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