Piero Vivarelli
insegnante Anusara Yoga Bologna
www.pierovivarelli.it
Quando, già trentatreenne, grazie allincontro con il mio Guru inizio a meditare, la prima grande realizzazione è: il mio corpo è completamente bloccato e i o non posso stare fermo per più d i cinque minuti che le g inocchia, le anche, le spalle, il collo cominciano a urlare. Altro che fermare i p ensieri e c almare la mente, la meditazione per me era come accendere un fuoco sotto il sedere. E mica sedevo nella posizione del loto. Persino su una sedia diventavo matto e non bastavano mille cuscini a migliorare la situazione. Così, dopo anni di attività fisica principale rappresentata dallo stare al volante di un go-kart prima e di una qualsiasi automobile da corsa poi, decisi di provare una lezione di Hatha Yoga. In mezzo a una trentina tra (molte) yogini e (pochi) yogi che si muovevano con naturalezza, io mi sono sentito un estraneo allinterno di un corpo sconosciuto, in totale invidiosa ammirazione per i miei v icini d i tappetino. Persino linsegnante (americano) che con grande padronanza teneva l a classe, faticava a m ascherare l a sua stessa sorpresa nel vedermi così inadeguato. Ma quando f inalmente dopo unora e m ezza di lezione mi sono ritrovato in Savasana a percepire per la prima volta i n v ita mia i l corpo pienamente, con la mente assorbita in uno stato di grande appagamento e una leggerezza interiore manifestarsi in un dolce sorriso, ho capito che lHatha Yoga sarebbe diventato parte importante della mia vita quotidiana.
Beatrice Calcagno
insegnante Hatha Yoga, Centro Yoga Bhadra,Milano
www.centroyoga.it
A 21 anni ho sentito lurgente bisogno di uscire di casa, qualcosa o forse tutto doveva cambiare. Vivevo a Carrara ed ero oppressa da una famiglia numerosa e relazioni affettive inconcludenti. Ho scelto come meta un isola nel gruppo delle Canarie con un meraviglioso vulcano spento, un parco naturale bellissimo, un fiume con una fonte di acqua sorgiva, frutti, fiori. In quei g iorni, incontrai una guida locale che mi chiese se volevo fare unescursione d i 10 giorni su un sentiero che attraversa sullisola la foresta.Il cammino era difficile e a tratti faticoso, ma osservavo con attenzione la guida. Era sempre composto nei movimenti, nel modo di porgersi, nei tempi e nei modi di dire, comunicava armonia e sembrava in pace con sé. Gli chiesi Ma come fai ad essere speciale principianti così? e lui mi disse: Conosco il segreto della felicità. Poi m i insegnò 5 posizioni yoga per muovere la colonna vertebrale in ogni direzione e il Saluto al Sole , ma li devi fare assolutamente tutti i giorni della vita. Sin dal primo momento in cui ho praticato le posizioni mi si è aperto un mondo interno come non lo avevo mai sentito: un luogo infinito, tridimensionale, inesplorato, ricco di risorse e potenziali. Non avevo mai vissuto uno stato danimo così cosmico e profondo, ma fuori da ogni schema. Una sensazione fantastica! Da quel giorno ho praticato incessantemente per circa 3 a nni, senza neanche raccontare che stavo facendo yoga, stavo facendo un rito per me stessa. Poi ho avvertito lesigenza di confrontarmi con uninsegnante e c apire meglio come funzionasse lintero meccanismo, ma non sapendo allora a chi rivolgermi… sono andata alla fonte, un ashram di Satyananda a Rishikesh. Da lì in poi è tutta unaltra storia.
Derek Beres
yogi e musicista, da 15 anni insegna la sua versione del Vinyasa: Earthrise Yoga
www.derekberes.com
La mia prima lezione è stata in un centro di Bikram Yoga,SoHo a New York, poi dopo una passione iniziale ho smesso di andarci. Appena entrato londata d i caldo iniziale mi h a colpito come un pugno. Latmosfera densa e mantenere le posizioni a lungo mi hanno lasciato stravolto. Inoltre mi ha disgustato la moquette intrisa di sudore. Il giorno dopo mi sono svegliato con un mal di gola infettivo. Ma dopo un anno sono tornato e ho praticato per sei mesi, un paio d i volte la settimana. Ho iniziato ad apprezzare la temperatura estrema e, non riuscendo a praticare due asana a causa di problemi che mi ero procurato giocando a basket, le avevo modificate. La mia storia col Bikram è finita quando una delle insegnanti ha iniziato a urlare dal piedistallo (ehm ehm… sì… hanno il piedistallo), ingiungendomi di modificare la mia asana, facendola alla maniera di Bikram. Anche se mi rimproveri di fronte a 6 0 corpi sudati, non posso a lterare quello che so essere la cosa migliore per il mio corpo. Già nei mesi precedenti altri insegnanti mi avevano richiamato, ma di fronte alle mie motivazioni fisiche, si erano poi calmati. Lei no. Questo episodio per me rappresenta il compiacimento autoreferenziale di Bikram… Ma lo yoga invece è sopravvissuto.
Marco Mandrino
fondatore Hari Om e ideatore e organizzatore Bliss Beat Festival
www.hari-om.it
www.blissbeatfestival.com
Sono sempre stato una persona un po irrequieta e q uesto si manifesta in una curiosità intellettuale: ero portato ad assaggiare tutto. Quindi già prima di cominciare lo yoga, praticavo meditazione Vipassana (con la persona che sarebbe poi diventato il DJ dei miei workshop). Nella meditazione imparavo a r iconoscere sempre qualcosa di più intimo di me. Poi nel 94, seppur appassionato di musica rock /blues, sono andato ad un rave party sul lago Balaton in Ungheria. Era un rave di Techno ma con dei contenuti naturalisti, un ambiente un po neo hippy, si ballava circa 20 ore al giorno. Allalba (alla fine delle danze notturne) e a l t ramonto s i s volgevano, sulla collina che sovrastava il palco, delle lezioni di yoga condotte da un insegnante canadese di cui non ho mai conosciuto il nome. Ho un ricordo di una persona equilibrata, sorridente, in sintonia con lambiente, ma al contempo quasi estranea. Mi sono immediatamente ritrovato in quelle forme e p osizioni. Appena tornato ho praticato con i manuali per circa due anni, frequentando anche con diversi insegnanti. Ma seppur amavo la forma dello yoga, non riuscivo a trovare una affinità con linsegnante. Ci è voluto parecchio tempo prima d i t rovarlo, paradossalmente ho cominciato a i nsegnare yoga, dopo averlo insegnato a me stesso