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La Scimmia Impazzita

“LA MENTE E’ UNA SCIMMIA IMPAZZITA, UBRIACA E PUNTA DALLO SCORPIONE”

(antico Proverbio Hindi)

Cosa facciamo?

Non corsi di Yoga ma UN LABORATORIO DI PRATICA PERMANENTE di Yoga, durante tutto l’anno, aperto a tutti.

La nostra filosofia in sei punti:

1. Calmare la mente con i mezzi semplici a nostra disposizione: respiro, asana e concentrazione

2. Perché NON corsi di Yoga? perché un corso prevede un inizio ed una fine, ed in mezzo un percorso, magari persino codificato. Alla pratica non si dà mai fine! Noi desideriamo offrire la possibilità di praticare, praticare e ancora praticare. Non c’è un punto di arrivo, c’è un percorso continuo, dove ognuno coglie ciò di cui ha bisogno.

3. Non ci sono ‘avanzati’ o ‘principianti’. Siamo tutti principianti, sempre!

4. Prima di preoccuparci di imparare a stare sulla testa (posizioni complesse), impariamo a stare saldi e solidi sui piedi.

5. Alla domanda “quale Yoga fate?”, ci piace rispondere “vieni a provare”

6. La domanda che non bisogna fare: cos’è lo Yoga?

Insegnante: Roberta De Rosa

… molti anni di cammino personale, dalla meditazione all’asana, dall’asana alla filosofia, dalla filosofia allo studio dei testi, da questi alla ricerca della risposta alla domanda: Cos’è la Mente? Come riusciamo a pacificarla?

E poi dalla mente di nuovo al corpo,  in una ricerca a spirale che non conosce fine, nel silenzio o nell’immersione nel mondo attivo. Qual è il significato dell’insegnamento antico “Conosci te stesso”? Un insegnamento che non ha confini né geografici né temporali, condiviso e suggerito da Maestri e Filosofi di ogni tempo.

Durante questi anni mi è stato sempre più chiaro che l’unico modo per cercare ‘risposte’, fosse praticare regolarmente e costantemente, ed altrettanto chiaramente ho scoperto come questa semplice regola di vita mi fosse difficilissima da applicare. E allora? Ho escogitato per me stessa un trucco, semplice ed efficace: coinvolgere altre persone nella mia pratica, ovvero “insegnare”.

Io non insegno per aprire le altrui menti, non per salvare anime e corpi, ma per dare a me stessa regola e costanza.  L’impegno che prendo verso le persone che si lasciano coinvolgere mi diventa regola, il mio esercizio personale diventa “essere presente all’ora e nel luogo stabilito” , che sia per una persona o per venti.

Il trucco ha funzionato negli ultimi 20 anni. La costanza ha portato qualche frutto, l’età ha portato un’ombra di saggezza.

Le cose che ho capito?

  • Tutte le persone che incontriamo ci sono maestre in un modo o in un altro, se abbiamo  la mente aperta all’ascolto e alla scoperta.
  • La sincerità della pratica e dell’ascolto del corpo e della mente è elemento essenziale.
  • La costanza e la perseveranza sono dei valori che permettono di scavare in profondità.
  • Insegnando prendiamo molto più di quanto diamo, per questo alla fine di una pratica stiamo bene e non siamo affaticati.
  • Da una buona pratica ognuno prende ciò che deve prendere, ed è sempre ‘giusto’.
  • Possiamo cercare di migliorare solo noi stessi, non altri.
  • Ed in ultimo, ma non meno importante: insegnare è esserci, creare un’occasione di pratica, essere presenti, senza scuse e senza pretese.

La mia formazione (sempre in corso) è stata varia, ricca e difficilmente raccontabile. Anch’io ho “avuto la fortuna di incontrare il Maestro indiano: Swami Ramachandrananda”  (1), Sconosciuto ai più, amico da oltre 25 anni, ha condiviso con me un po’ delle sue conoscenze, il suo tempo e la mia famiglia: è stato lo Zio barbuto dei miei figli forse prima che mio insegnante, o forse è stato mio insegnante proprio perché ha condiviso lunghi tratti della nostra vita di famiglia.

Ho fatto diversi viaggi in India dal 1986 al 2010, e non mi sono fatta mancare un corso istruttori presso l’ISFY Padova (2002-’06), ho frequentato e frequento seminari teorici, filosofici ed esperienziali, ma soprattutto proseguo con incontri di autoformazione con colleghe/amiche insegnanti come me.

Nel 2015 conseguo il diploma nel primo Master di I livello: “Yoga Studies. Corpo e Meditazione nelle tradizioni dell’Asia”  presso l’Università Ca’ Foscari a Venezia– direttore F. Squarcini, presso il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa

  • Swami Ramachandrananda appartiene alla tradizione Himalayana. Laureato in Ingegneria all’Università di Bangalore, si è dedicato alla vita spirituale a partire dal 1979, prima all’interno di organizzazioni spirituali, poi vivendo per tre anni sulle montagne nei dintorni di Gangotri, praticando introspezione e scambiando esperienze con altri Maestri sulle montagne. Ha viaggiato in Europa, Sud America e USA insegnando e condividendo i suoi insegnamenti spirituali per più di 40 anni.

 

 

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